CONFCOMMERCIO: «IL CANTIERE DI FORMEGAN METTE A RISCHIO LA VALBELLUNA» La situazione che è stata prospettata per la viabilità a Formegan di Santa Giustina a partire dalla prossima domenica costituisce un motivo di profonda preoccupazione. Il presidente di Confcommercio Belluno, Paolo Doglioni, lancia un forte appello alle autorità preposte perché si evitino situazioni di pericolo, intasamento e pregiudizio al sistema viabilistico non solo locale dovuti ai lavori per la realizzazione del cavalcavia.
«La riapertura del traffico ferroviario concomitante con la prosecuzione dei lavori nel cantiere di Formegan» afferma con allarme Doglioni «rischia di provocare una spaccatura nella viabilità con ripercussioni non solo a livello locale, ma nell’intera Valbelluna in destra Piave. È evidente che ci saranno congestionamenti del traffico veicolare con possibili rilevanti conseguenze sia sul trasporto pubblico locale che su quello dei mezzi commerciali. Penso alle difficoltà che le aziende interessate avranno nell’approvvigionamento delle merci, ma anche al disagio di quanti debbano spostarsi per raggiungere il posto di lavoro o la sede scolastica. Credo che possano accumularsi congestionamenti tali da creare vere e proprie situazioni di pericolo e ciò deve portare ad un ripensamento riguardo alla messa in esercizio della tratta ferroviaria». Il presidente di Confcommercio riferisce delle preoccupazioni ricevute dai propri associati che già nelle settimane scorse avevano evidenziato il preoccupante ritardo dei lavori. «È’ intollerabile» continua Doglioni «che tutta la comunità della Valbelluna debba subire non un semplice disagio collegato alla realizzazione di un’opera pubblica, ma un vero e proprio pregiudizio anche di tipo economico dovuto ad una programmazione dei lavori inadeguata e inefficiente». Sula stessa linea il direttore dell’Associazione, Luca Dal Poz: «È assolutamente necessario che tutti i soggetti coinvolti dal cantiere, ANAS in primo luogo, si muovano in modo coordinato e tale da garantire lo svolgimento di tutte le attività sociali ed economiche. La mancanza di dialogo e di coordinamento di quanti devono coordinare e realizzare i lavori non può essere fonte di danno economico per le attività locali coinvolte e di disagio per la popolazione tutta».
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